Le centrali idroelettriche di Siciliacque, dove sono e quanta energia producono
I cinque impianti sparsi sul territorio regionale generano ogni anno 15 milioni di kWh di energia cento per cento rinnovabile. Dalle tecnologie impiegate ai vantaggi in termini di efficienza e sostenibilità
13 Luglio 2024
3 min
Energia pulita e sostenibile. Le cinque centrali idroelettriche su acquedotto realizzate da Siciliacque ne producono in media ogni anno 15 milioni di kWh. Ovvero l’equivalente del consumo annuo di 5.600 famiglie. L’idroelettrico è di gran lunga il più fruttuoso tra i comparti rinnovabili presenti in Siciliacque, che conta anche su due parchi fotovoltaici all’interno dei potabilizzatori di Troina e Sambuca.
Le centrali idroelettriche sono dislocate in diverse zone della Sicilia. La più grande, denominata Alcantara 1, è alimentata dalle acque delle omonime sorgenti di Castiglione di Sicilia (Catania) e Mojo Alcantara (Messina) e sviluppa una potenza massima di 1,1 Kilowatt mediante una turbina Pelton a tre getti. L’impianto, che si trova in territorio di Taormina, sfrutta la pressione in eccesso dell’acqua per produrre energia elettrica cento per cento rinnovabile: con oltre 6 milioni di kWh all’anno è la centrale di Siciliacque con la maggiore produttività. L’acqua turbinata dalla centrale Alcantara 1 confluisce in una vasca sottostante e viene portata, tramite condotta idrica, ai punti di consegna dai quali attingono i comuni della fascia Jonica messinese.
- Centrale Alcantara 1, Taormina (ME) | RUP ing. Maurizio Sorce | Progetto Definitivo: ing. Giovanni Barone e arch. Giuseppe Ioren Napoli | Progetto esecutivo: ing. Giorgio Raia | Direzione dei Lavori: ing. Giovanna Baratta | Impresa esecutrice: Tonello Energie Srl
La centrale Alcantara 2, ubicata a Letojanni, poco a valle della precedente, invece, turbina l’acqua in eccesso dell’acquedotto Alcantara. Con 600 Kilowatt di potenza massima sviluppati da una turbina Pelton a due getti, è in grado di produrre più di 3,5 milioni di kWh all’anno.
- Centrale Alcantara 2, Letojanni (ME) | RUP ing. Maurizio Sorce | Progetto Definitivo: ing. Cristian Bonetti | Progetto esecutivo: ing. Santo La Ferlita | Direzione dei Lavori: ing. Giuseppe Muratore | Imprese esecutrici: STE Energy Srl e Impresa La Piana Giuseppe
L’energia elettrica prodotta da questi due impianti viene immessa nella rete elettrica in media tensione e remunerata con una tariffa incentivante erogata dallo Stato (tramite il Gestore dei servizi energetici, Gse) che consente a Siciliacque di ridurre il costo dei consumi elettrici e quindi la tariffa del servizio.
La stessa cosa accade nelle altre tre centrali idroelettriche: Blufi 1 (Gela), Fanaco 1 (Cammarata) e San Giovannello (Erice). L’impianto di Gela, con una turbina Pelton a due getti, può arrivare a una potenza massima di 605 Kilowatt e produce mediamente 4,1 milioni di kWh all’anno.
- Centrale Blufi 1, Gela (CL) | RUP ing. Maurizio Sorce | Progetto definitivo: ing. Giuseppe Iannazzo | Progetto esecutivo: ing. Vittorino Betti | Direttore dei Lavori: ing. Giuseppe Iannazzo | Imprese esecutrici: Gruppo Zilio Srl e Musumeci Costruzioni Generali Spa
I restanti due impianti, Fanaco 1 a Cammarata (186 Kilowatt di potenza sviluppati da una turbina del tipo Francis, poco più di 1 milione di kWh all’anno di energia prodotta) e San Giovannello a Erice (53 Kilowatt di potenza sviluppati da una turbina del tipo cross flow, 333 mila kWh all’anno di energia prodotta), sono più piccoli ma non per questo meno performanti.
Anzi. Quella di Erice è un piccolo “gioiello”. In questa centrale è stata installata una turbina capace di produrre energia elettrica adattandosi automaticamente alle variazioni di pressione dovute alle variazioni di domanda del servizio idropotabile. Il sistema che recupera l’energia – sviluppato dalla società cooperativa Wecons, spin off dell’Università di Palermo – si chiama Prs (Power recovery system) e si trova in uno dei locali di quella che fino a qualche anno fa era una stazione di sollevamento. Un modello virtuoso (da impianto che consuma elettricità a impianto che invece la produce) che può essere replicato in altri acquedotti.
- Centrale Fanaco 1 , Cammarata (AG)| RUP ing. Maurizio Sorce | Progetto Definitivo: ing. Cristian Bonetti | Progetto esecutivo: ing. Paolo Durigon | Direttore dei Lavori: ing. Giuseppe Muratore | Imprese esecutrici: Lumiei Impianti Srl e Zeus Costruzioni Srl
- Centrale San Giovannello, Erice (TP) | RUP ing. Maurizio Sorce | Progetto definitivo ed esecutivo: ing. Pietro Amato | Direzione dei Lavori: ing. Vincenzo Sferruzza | Impresa esecutrice: Wecons Water Engineering Consulting soc. coop.
Le centrali San Giovannello e Alcantara 1 sono state costruite in project financing da imprese private, che Siciliacque ha remunerato con le risorse provenienti dal Gestore dei servizi energetici. “Sostanzialmente l’energia prodotta da questi impianti e immessa in rete ha ripagato gli investimenti senza gravare sulle casse di Siciliacque. Per l’Alcantara, i costi sostenuti dal privato sono stati ammortizzati in tre anni, dopodiché l’impianto è passato a Siciliacque. Per San Giovannello ci sono voluti cinque anni. Allo stesso tempo, il patrimonio delle infrastrutture idriche di sovrambito si è incrementato”, dice l’ingegnere Maurizio Sorce, project manager di tutti gli interventi, che subito dopo si sofferma sulle peculiarità delle centrali idroelettriche: “Grazie all’apporto di questi impianti siamo nelle condizioni di ridurre i costi dell’energia elettrica, che gravano sulla tariffa del servizio, e allo stesso tempo di avere un impatto minore sull’ambiente”.
Sostenibilità dunque ma anche efficienza. Perché, spiega Maurizio Sorce, “è la stessa acqua destinata ad uso idropotabile che ci consente anche di produrre energia. Le centrali idroelettriche su acquedotto non necessitano di dighe né di condotte forzate, con un conseguente vantaggio dal punto di vista infrastrutturale, ambientale e finanziario”.